27/09/2014
Oggi si celebra in 100 comuni italiani e in 12 paesi di cinque continenti la quarta edizione della manifestazione organizzata per informare su terapie e centri specialistici e raccogliere fondi per la ricerca scientifica. La prima edizione si è svolta nel 2011 in 33 città italiane. Nel 2012 le città lungo la Penisola sono diventate 54, a cui se ne sono aggiunte tre oltre confine. Nel 2013 il salto in avanti: 90 città in Italia e iniziative in 10 Paesi. Ma quest’anno la Giornata “Cento città contro il dolore” promossa dalla Fondazione Isal diventa mondiale: a fianco degli appuntamenti organizzati sabato 27 settembre in 100 comuni di tutta Italia la manifestazione si svolge pure in Australia, Belgio, Canada, Colombia, Germania, Giordania, Gran Bretagna, Irlanda, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna grazie all’adesione di associazioni nazionali di pazienti con dolore cronico. Dall’Europa all’Oceania, dunque, cinque continenti uniti dal grido “Io sono contro il dolore”, come recita lo slogan ufficiale della Giornata. L’evento mira innanzitutto a informare sulle terapie e i centri specialistici in cui è possibile curare il dolore cronico, quel dolore che dura più di sei mesi e diventa una vera e propria malattia, che compromette la qualità della vita e le relazioni personali. “Il dolore non va sopportato inutilmente, va trattato e in Italia c’è una legge, la 38/2010, che garantisce l’accesso alle terapie, seppure debba ancora essere pienamente applicata, dice il professor William Raffaeli, presidente della Fondazione. Quella del dolore cronico è una tragedia invisibile e spesso trascurata. In Italia si stima colpisca 12 milioni di persone, il 20% della popolazione, causando ogni anno la perdita di oltre un miliardo di ore lavorative e la spesa di circa due miliardi di euro per prestazioni e farmaci. Il 10% delle persone con dolore cronico necessita per tutta la vita di più terapie combinate, mentre il 4%, e per quasi mezzo milione di italiani oggi non c’è ancora alcuna possibilità di cura”. Con ‘Cento città contro il dolore’ – conclude Raffaelli - vogliamo rompere il muro dell’indifferenza e chiedere alle istituzioni nazionali e internazionali di finanziare la ricerca scientifica per trovare una terapia a quei dolori difficilmente trattabili”. La Fondazione Isal, fondata nel 1993 a Rimini, ha attivato il numero verde 800 101288, un call center a cui risponde una equipe medica specializzata (attivo da lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 16).